Nuova pubblicazione: i costi delle perdite socio-economiche legate allo stress termico nei luoghi di lavoro

Ago 2, 2023 | Pubblicazioni di progetto

Pubblicata una revisione di letteratura sugli effetti legati al rischio da calore occupazionale e le perdite sociali ed economiche correlate a cura del team di ricerca del Progetto Worklimate sulla Rivista Frontiers in Public Health nel Volume 11 – 2023  https://doi.org/10.3389/fpubh.2023.1173553

Mentre esistono prove consistenti sugli effetti del caldo sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori, le prove sugli impatti sociali ed economici che ne derivano sono ancora limitate. A tale scopo é stata condotta una revisione della letteratura per aggiornare le conoscenze sugli impatti sociali ed economici legati all’esposizione al calore sul luogo di lavoro. La revisione  è stata condotta utilizzando due database bibliografici (Web of Science e PubMed), per selezionare le pubblicazioni sul tema dal 2010 all’aprile 2022.

La sintesi qualitativa della revisione bibliografica ha incluso un totale di 89 studi (32 studi sul campo, 8 studi di stima dei costi sanitari e 49 studi economici). Nel complesso, emergono prove consistenti degli impatti socio-economici dell’esposizione al calore nei luoghi di lavoro. Le perdite di produttività effettive a livello mondiale risultano esser quasi del 10%, con una previsione di aumento fino al 30-40% entro la fine del secolo nel peggiore scenario possibile di cambiamento climatico. Le aree più vulnerabili sono risultate essere principalmente quelle a bassa latitudine e i Paesi a basso e medio reddito che hanno una maggiore percentuale di lavoratori all’aperto, ma comprendono anche zone più sviluppate come l’Europa meridionale. Si confermano tra i settori più colpiti l’agricoltura e l’edilizia.

I risultati degli studi, sin qui disponibili, evidenziano la necessità di rafforzare gli sforzi di prevenzione per aumentare la consapevolezza e la resilienza dei lavoratori nei confronti dell’esposizione occupazionale al calore, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito, ma anche in alcune aree dei Paesi sviluppati, dove si prevede un aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore in base ai futuri scenari di cambiamento climatico.

Qui è possibile consultare lo studio

Qui è possibile scaricare la pubblicazione fpubh-11-1173553